Ecco l’articolo apparso sul quotidiano nazionale la Stampa Venerdì 8 dicembre a firma di Andrea Zambenedetti. Il reportage sulle denunce e sulla situazione del fiume Brenta e sulle nostre proteste contro le nuove centrali idroelettriche
Il ponte sul Brenta disegnato da Andrea Palladio che rischia di diventare una passerella su una distesa di ghiaia. La palestra naturale in cui si allenano i più grandi campioni al mondo di canoa kayak e rafting ridotta a un rigagnolo d’acqua. La trota marmorata, specie protetta dalla comunità europea, che potrebbe non avere abbastanza acqua per dare la possibilità alle uova di schiudersi. Scatti dal fiume Brenta che, secondo amministrazioni locali e comitati spontanei, potrebbe subire una profonda mutazione qualora entrassero in funzione le due centrali idroelettriche già progettate e in parte autorizzate.
Sul tratto vicentino del fiume Brenta incombono infatti i progetti per due centrali idroelettriche che, secondo gli oppositori, potrebbero alterare il panorama, mettere in ginocchio l’economia locale e provocare danni all’ecosistema. Nell’alveo sono già in funzione cinque centrali idroelettriche di diverse portate. Ma a far discutere ora sono i luoghi scelti per la realizzazione delle altre due.
Una è prevista a monte del ponte disegnato da Andrea Palladio: portata di otto metri cubi al secondo (circa un terzo del deflusso medio). L’altra è stata progettata nel territorio comunale di San Nazario in località Pian dei Zocchi: portata di 15 metri cubi al secondo, attorno al 50 per cento dell’attuale deflusso medio.
Nell’arco alpino sono un migliaio i progetti per nuove centrali idroelettriche. «Un business finanziato con un miliardo di euro nella bolletta pagata da ogni cittadino. Soldi che finiscono in incentivi per vent’anni destinati alla produzione di sette millesimi del fabbisogno di energia elettrica del Paese». Inquadra il tema il parlamentare 5 Stelle Federico D’Incà che ha presentato un’interrogazione sulle centrali previste nel vicentino e nel bellunese.
Le due nuove centrali vicentine attualmente sono bloccate dai ricorsi pendenti ma il timore di amministrazioni comunali e comitati che si oppongono è che la situazione possa sbloccarsi in fretta e altrettanto in fretta possano cominciare i lavori.
«Abbiamo presentato ricorso al magistrato alle acque – spiega il sindaco di Bassano del Grappa, Riccardo Poletto – perché la centrale turberebbe la cartolina della nostra città. Per questa ragione ci siamo opposti all’autorizzazione che è stata concessa». L’immagine del ponte di Bassano (che attualmente è in restauro) è famosa in tutto il mondo. Andrea Palladio, del resto, viene anche indicato dagli esperti di architettura come l’ispiratore del progetto della Casa Bianca.
L’altra centrale è invece bloccata da un ricorso perché, sostengono gli oppositori, manca una valutazione di impatto ambientale. A schierarsi contro la centrale gli sportivi, in quel tratto di fiume si è allenata anche la medaglia d’oro alle olimpiadi di Londra Daniele Molmenti. «Qui portiamo ogni anno 30 mila ragazzi dalle scuole di tutta Italia a vedere queste meraviglie naturali – spiega Ivan Pontarollo, ex azzurro della canoa, residente in Valbrenta – e abbiamo creato una vera e propria nicchia turistica».
Un tema, quello delle concessioni per le centrali idroelettriche, che di recente ha anche determinato una nuova alzata di scudi della regione Veneto in materia di autonomia. L’autorizzazione al Trentino a gestire direttamente le autorizzazioni è stata bollata come «un inaccettabile regalo a Trento e Bolzano» dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin.
«Il paradosso – rincara la dose Rolando Lubian, presidente dell’Associazione Bacino Acque Fiume Brenta – è che l’assessorato alla pesca investe per la reintroduzione delle specie e l’assessorato all’ambiente supporta invece il prelievo dell’acqua diventando nostra controparte al tribunale delle acque».
Chiamaci al numero 0424.558250
Oppure scrivici attraverso questo form per richiedere preventivi o informazioni.