Giovedì 14 Dicembre a Sasso di Asiago c’è stato il Bomba Day .
42 abitazioni sono state evacuate , chiuso l’asilo e chiusa la strada provinciale Foza, la strada di collegamento tra la frazione asiaghese di Sasso e la frazione galliese di Stoccareddo Valstagna e chiuse anche le strade secondarie.
La Prefettura di Vicenza Ha ordinato la chiusura dell strade e l’evacuazione a causa del ritrovamento di due ordigni bellici ritrovati nei boschi della Val Franzela a Valstagna. La scoperta fatta durante i lavori di costruzione di una pista ciclopedonale. Non sono bombe normali, ma a caricamento speciale, ovvero un 149 mm carico di iprite e un proiettile da 305 mm caricato a gas asfissiante, entrambi di produzione austriaca e non trasportabili. Quindi si è reso necessario il brillamento in loco e quindi per legge lo sgombero di tutti gli edifici e la chiusura delle strade nel raggio di 1500 metri e 1150 metri di quota dalla zona di brillamento. I militari del Centro tecnico logistico interforze di Civitavecchia e del 2° Reggimento Genio guastatori di Trento hanno dapprima confermato che le due bombe erano caricate a gas. Quindi con l’utilizzo di cariche esplosive e protezioni statiche le bombe sono state fatte esplodere. Alle 12.30 l’operazione è stata dichiarata conclusa e gli abitanti delle case sgomberate hanno potuto far ritorno per l’ora di pranzo.
Il preavviso al Comune e alla popolazione è stato breve , in quanto le condizioni delle bombe era precario e quindi alcuni abitanti sono rimasti sorpresi.
Ecco il commento del Sindaco Perli
«Capita davvero raramente che si arrivi a dover evacuare delle abitazioni per operazioni di questo tipo, il disagio non è tanto per i residenti quanto per il fatto che spesso è necessario attivare volontari e agenti di polizia locale per chiudere strade e sentieri. D’altra parte quello che confina anche con il nostro territorio è il sito ideale per far brillare gli ordigni di una certa pericolosità, ci faremo l’abitudine: è un nostro dovere. Questa volta il raggio di sicurezza era di oltre un chilometro e mezzo, per questo è stato necessario evacuare anche due abitazioni, c’è da dire che le operazioni si sono svolte durante gli orari lavorativi quindi questo per i residenti ha creato davvero disagi minimi. Più impegnative si dimostrano le operazioni di messa in sicurezza e chiusura dei sentieri montani, che spesso richiedono l’impegno di volontari e pratiche straordinarie. Un nostro concittadino per le operazioni di brillamento di ieri ha dovuto scavare una buca di oltre 3 metri, nella quale è stato inserito l’ordigno. Alla fine è andato tutto bene. D’altra parte noi a Valstagna – conclude Perli – siamo abituati ad operazioni estreme: oggi è passato l’esercito, due settimane fa i carabinieri hanno fatto un blitz armato in pieno centro. È un paese piccolo ma non ci facciamo mancare niente»
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