Pove del Grappa e la festa quinquennale in onore del divin crocifisso punta all’Unesco
La festa quinquennale in onore del divin crocifisso di Pove del Grappa aspira a diventare patrimonio immateriale dell’UNESCO.
Pove ogni cinque anni si mobilita in massa per la rappresentazione sacra da oltre due secoli .
Un percorso che Pove sta portando avanti insieme ad altre 24 realtà italiane aderenti a Europassione, l’associazione nazionale che raggruppa i comuni che organizzano questo tipo di eventi.
20E’ stato stilato lamattina di martedì 6 febbraio a Roma, all’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, un protocollo d’intesa tra i sindaci di 28 città di varie regioni d’Italia e l’associazione ‘Europassione’, per sostenere la proposta di Candidatura degli antichi riti della ‘Passione di Cristo’ al Riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Unesco, così come da indirizzo del responsabile tecnico-scientifico del progetto Patrizia Nardi.
Hanno sottoscritto l’importante protocollo, oltre Gubbio, le città di Alghero (SS), Apecchio (PU), Barile (PZ), Caltanissetta, Castelsardo (SS), Cantiano (PU), Cianciana (AG), Fagagna (UD), Erto (PN), Bagno a Ripoli (FI), Loreto (AN), Lizzano (TA), Maenza (LT), Oppido Lucano (PZ), Oria (BR), Pove del Grappa (VI), Quarona (VC), Romagnano Sesia (NO), Sassari, Sezze (LT), Sordevolo (BI), Terranova di Sibari (CS), Tiriolo (CZ), Torre S. Susanna (BR), Trabia (PA).
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