Il viaggio Matteo Della Bordella e Silvan Schüpbach.
I due alpinisti sono partiti da Puerto Natales in traghetto alla volta di Puerto Eden, ultimo avamposto civilizzato, da dove poi è iniziato il viaggio in kayak di 100 km, verso il Cerro Riso Patron.
Matteo Della Bordella e Silvan Schüpbach sono saliti dalla parete ovest della vetta sud e, meteo permettendo, effettuare la traversata fino alla cima nord.
Con 100 km affrontati in kayak. Non una novità per l’italiano e lo svizzero, ma i fiordi cileni erano sfida inedita. E poi ci sono voluti tre giorni sul ghiacciaio per trovare il modo di raggiungere l’obiettivo sotto il quale ora attendono una finestra meteo favorevole per tentare quella che sarebbe la terza salita della montagna, alta 2250 m.
Con crepacci difficilissimi da superare, non era scontato giungere al cospetto del colosso. Mario Conti, salitore del Riso Patron nel 1988, aveva preannunciato che non sarebbe stato facile raggiungere la montagna, “il ghiacciaio intorno oggi è un labirinto e tutto aperto, e non è detto che ce la facciano”.
Il campo base sarà costruito sulle rive del fiordo Falcon; l’approccio alla parete è reso difficile a causa della foresta pluviale e del ghiacciaio crepacciato. Hanno viveri per 30 giorni e saranno completamente isolati.
Il Cerro Riso Patron, che si trova all’incirca all’altezza del Cerro Torre e del Fitz Roy, ma dalla parte opposta rispetto allo Hielo Contiental. Montagna caratterizzata non solo dalle difficoltà tecniche, ma anche dalla complicata accessibilità. Il Cerro Riso Patron, Patagonia: una cima mitica per l’alpinismo. Non solo difficile da scalare e da raggiungere, ma anche quasi impossibile da vedere per via della sua esposizione molto prossima all’Oceano Pacifico. È quasi sempre avvolta da nubi tempestose e da un alone di mistero
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