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Cismon la Falegnameria Frison e l’esondazione del Brenta

Falegnameria appena fuori Cismon a rischio inondazione per un soffio si evitano milioni di euro di danni. Lo raccontano il titolare Ettore Frison e la moglie

«Il Brenta è straripato di notte, mentre eravamo senza corrente elettrica. Tutta l’acqua della piena si è incanalata nel sottopasso che costeggia la nostra fabbrica. Abbiamo avuto davvero paura. Eravamo certi che l’ondata ci avrebbe colpito. Non vedevamo praticamente nulla, sentivamo solo il fiume che ci stava circondando velocemente. Il sindaco era con noi, è rimasto per tutta la notte, poi finalmente il livello della piena ha iniziato a diminuire, è arrivato il giorno e abbiamo capito che eravamo salvi. In ammollo, con tutti gli accessi alla fabbrica bloccati, ma salvi. Il sottopasso stradale, profondo più di 4 metri, era completamente sott’acqua, il livello ha continuato a salire, fino a raggiungere i nostri piazzali . Abbiamo iniziato a pompare via la piena, ma la strumentazione a nostra disposizione era insufficiente per fronteggiare un’alluvione. Con noi c’erano il sindaco Luca Ferazzoli e la Protezione civile: hanno fatto il possibile per salvare la fabbrica. Poi finalmente la piena si è fermata e l’acqua ha iniziato a defluire. La ditta era salva. Sono stati momenti davvero drammatici, ora siamo pronti a ripartire».

Falegnameria Frison a Primolano esondazione del Brenta

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