La Decarando prima vicentina del calendario nazionale dei Randonneur l’ultraciclismo

Arriva anche a Vicenza il concetto di randonnée.
Appuntamento domenica 10 marzo per la prima edizione della Decarando, evento che partecipa all’assegnazione dei brevetti del calendario nazionale dei Randonneur.
Il percorso è di 200 chilometri non pochi per il ciclista medio , ma non singolari per i fan della randonnée o anche dell’ultracycling . Pensate la principale gara Parigi-Brest-Parigi consta di 1250 chilometri.
La Decarando avrà lo start a Bassano del Grappa e dopo un riscaldamentousando le strade secondarie per arrivare a Torri di Quartesolo si affronteranno i Colli Berici si cominciano la salita degli Ulivi, poi i passaggi per Lapio, per la strada Militare, strada della Pilla,poi si torna verso le Piccole Dolomiti per la provinciale Peschiera dei Muzzi Valle e quindi Castelgomberto. Quindi Valdagno Novale e il passo dello Zovo. Inizierà a quel punto la traversata dell’Alto Vicentino per Schio e Thiene. A Breganze si tornerà a salire, questa volta fino ad arrivare in quota. Attraverso Salcedo e Lusiana si salirà sull’Altopiano, con transiti per Gallio e Foza, dove inizierà la tortuosa discesa verso Valstagna. Ancora qualche chilometro lungo il Brenta e si approderà al traguardo, collocato a Bassano.
La Decarando come richiama il nome è sponsorizzata dalla francese Decathlon per cui non ci sono costi di iscrizione.
La Decarando è organizzata dalla Ciclisti Pozzoleone, con Luca Donà e Andrea Muraro in prima linea.
Sono previsti un centinaio di partecipanti Alla fine non sarà stilata la classifica, solo un elenco dei partecipanti in ordine di apparizione al traguardo. Perché nelle randonnée, mettono in chiaro i praticanti, la competizione è solo con se stessi
Anzi viiene ufficialmente definita così :
“Randonnée: né forte né piano, ma lontano.
La scoperta di un ciclismo diverso
non esasperato dalla competizione, dalle classifiche, dalle griglie di partenza,
ma non per questo meno impegnativo e severo.
Dove chi ti sta a fianco non è l’avversario da battere
ma il compagno di viaggio.
Dove non conta in che posizione arrivi, ma l’arrivare.
Dove i ristori te li inventi se non li trovi,
Dove nessuno si arrabbia se non tiri,
e magari ti offre la sua ruota per farti fare meno fatica.
Dove ogni tanto o spesso alzi gli occhi dall’asfalto
e guardi, e vedi, e capisci i luoghi e ne fai conoscenza…”