Dall’8 al 10 marzo a Solagna si è tenuto il meeting europeo di soccorso speleosubacqueo . Presenti quindici tecnici provenienti da Slovenia, Croazia, Serbia, Turchia, Austria e Italia, alla presenza dei vertici della Commissione speleosubacquea dell’Ecra, European Cave Rescue Association.
In ogni caso l’obiettivo è di arrivare ad avere un codice europeo di intervento.
Ecco il comunicato stampa della protezione civile:
Tre giorni di confronto diretto sulle procedure adottate nella propria nazione da ciascun “cave rescue team”, con approfondimenti legati sia all’approccio medico e ai diversi presidi sanitari utilizzati, che alla condivisione delle varie attrezzature specifiche impiegate nelle emergenze subacquee. La collaborazione, nata in seno al meeting Ecra ospitato a Casola in novembre, è mirata a creare modalità operative univoche, che consentano di redigere un protocollo comune, alla base di un indispensabile comportamento omogeneo in caso di reale intervento interforze.
Nelle Grotte dell’Oliero, i tecnici speleosubacquei si sono alternati in squadre miste nei diversi passaggi della simulazione, che ha ipotizzato un incidente traumatico post sifone, ovvero l’infortunio di un sub avvenuto al di là di un lungo tratto superato in immersione. Stesa una linea di sicurezza, la squadra di primo intervento, che comprendeva anche tecnici sanitari, ha raggiunto lo speleosub trasportando l’attrezzatura medica e l’equipaggiamento appositamente utilizzato.
Di seguito sono state applicate le procedure congiunte stabilite in precedenza e le squadre hanno più volte percorso il tragitto di 300 metri, scambiandosi ruoli e mansioni – dive rescue leader, gas and buoyancy leader, line leader, barelliere, attrezzista, sanitario – così da testare e analizzare tutte le configurazioni del sistema di trasporto, l’allestimento dei materiali migliori, gli aspetti medici e le relative problematiche. Il meeting si è concluso con un debriefing dove sono state rilevate ed evidenziate criticità, come eventuali modifiche da apportare, con l’analisi puntuale delle varie gestioni del sistema di trasporto al fine di renderlo più performante.
A questo primo appuntamento presto ne seguirà un secondo che si terrà a Lubiana, in Slovenia, incentrato sull’analisi di altre tipologie di scenari operativi, per rafforzare la collaborazione e migliorare il sistema condiviso di intervento. Per l’Italia, erano presenti tre istruttori nazionali della Scuola nazionale speleosubacquea del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico: il direttore Alberto Cavedon, il vicedirettore Stefano Maselli e Marco Broglio.
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