Si è tenuto a Romano D’Ezzelino martedì sera 29 novembre il convegno “Il lupo nelle Prealpi venete”.
La serata è stata organizzata da le sezioni di Vicenza e Treviso di Federcaccia e ha visto la presenza di oltre 200 spettatori , a testimoniare che il problema è molto sentito elle nostri valli. Tanto che la sala era piena e molti sono stati costretti a rimanere fuori.
Presenti i Sindaci di Romano d’Ezzelino Simone Bontorin, Orio Mocellin di Pove , Ermando Bombieri di San Nazario e Flavio Domenico Dall’Agnol di Borso del Grappa.
Relatore principale Sandro Savelli che è componente del tavolo regionale per la gestione del lupo e dei grandi carnivori e in precedenza referente per la Regione Veneto per le malattie della fauna selvatica e membro della task force permanente per le problematiche dell’avifauna istituita dal ministero della Salute.
Savelli Ha dichiarato :
«Servono persone qualificate che definiscano se e quanti lupi il nostro territorio può ospitare, poi un primo passo verso lo spostamento può essere un intervento di selezione. Ma prima lo Stato deve renderli vulnerabili»«I lupi difficilmente attaccano l’uomo – afferma – e per questo bisogna stare attenti a comunicazioni troppo allarmistiche; ciò non toglie che il nostro territorio, troppo inurbato, non sia adatto a questi animali. Attualmente non c’è una stima di quanto ampia sia la popolazione e il censimento va fatto con grande attenzione, da parte di persone esperte e competenti, che abbiano seguito corsi specifici. L’operazione da fare sarebbe pensare alla caccia di selezione, ma se lo Stato non lo rende abbattibile e resta in questo limbo di indecisione non ci sarà mai una soluzione».
«Il piano progetto europeo Life Wolfalps, al quale la Regione ha aderito, che prevede “azioni coordinate per la conservazione del lupo nelle aree chiave e sull’intero arco alpino” si concluderà e la Regione non lo rinnoverà – conclude Salvelli – ma resta aperta una questione: senza i fondi europei, come si pagheranno i rimborsi per i danni provocati dai lupi?».
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