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Progetto Manola edizione 2019

Anche Quest’anno si è tenuta la Manifestazione Sportiva Progetto Manola .
Il 20 luglio in una unica giornata abbiamo assistito all’undicesima edizione del Progetto Manola la onlus di San Nazario impegnata nella raccolta fondi a sostegno della ricerca, composta dalla famiglia Scotton, con Elena, vicepresidente di Confommercio, e tanti amici, che ogni anno si sfidano in una giornata di sport e festa.
Si è cominciato con una marcia di 5 o 10 chilometri e poi sfide miste di calcio e pallavolo : hanno partecipato 16 squadre e 320 giocatori.

Lo scorso anno con i soldi raccolti si è riusciti a donare una termoculla al San Bartolo di Vicenza.

La giornata è nel ricordo di Manola Scotton :
Ecco la sua Storia : Chi era Manola
Un sorriso a chi ha l’amarezza nel cuore una mano a chi ha la via nascosta.
Manola Scotton nasce il 17 settembre 1972 a San Nazario, un paesino che si erge ai piedi del roccioso Monte Grappa.

Dopo qualche giorno, il 15 ottobre, riceve il dono del battesimo nella chiesa parrocchiale. E’ la figlia primogenita di Alfredo e Leda, e la famiglia in seguito crescerà, con la nascita di Elena ed Agnese.

La vita trascorre con grande serenità dentro alla loro casa, e Manola sperimenta la gioia delle cose semplici, il calore e l’affetto delle persone più care. Gli anni dell’infanzia trascorrono frequentando la scuola materna e le scuole elementari a San Nazario, passando poi a Valstagna per le scuole medie. Nel frattempo, assieme alla sua classe, dopo un cammino di catechesi e formazione riceve la confermazione dal Mons. Filippo Franceschi, vescovo di Padova.

Fin dalla sua adolescenza si contraddistingue per il suo carattere spiccatamente solare, ama stare con gli amici, organizza momenti di allegria, porta con sé sempre un sorriso che contagia. Nel settembre del 1987 inizia il Liceo Linguistico a Bassano del Grappa. Sono gli anni più belli, cresce e si entusiasma per ogni cosa, sente e respira la bellezza della vita, tutte le sue giornate sono così intense, come se il tempo non fosse mai abbastanza! Frequentando la parrocchia mette a disposizione le sue capacità musicali e nelle attività che vengono proposte lei è presente come leader e animatrice.

Nel settembre 1992 si iscrive alla Facoltà di Legge presso l’Università di Padova e dopo due anni cambia e si trasferisce a Trento – ateneo più recente e con un nuovo indirizzo di diritto internazionale. Sono anni segnati da profonde amicizie e intense esperienze. Nel 1996, grazie al programma erasmus, è a Liegi per lo scambio culturale tra università. In questi anni, prima di presentare la sua tesi “Contratti di diritto europeo”, frequenta il Corso di Diritto internazionale a Strasburgo; vive per tre mesi negli Stati Uniti dove lavora per L’Onu; partecipa, nel maggio 1998 e 1999, al Common Core di Trento (incontro di discussione sui temi emergenti di diritto internazionale in cui si incontrano professori di molte università europee e americane). Qui conosce il Prof. Hesselink Martjin, ordinario di diritto internazionale all’Università di Amsterdam che le proporrà in seguito di collaborare. Tra marzo e maggio del 1999 si trasferisce in California nell’università di Berkley per nuove ricerche utili al fine di portare a termine la tesi. Nel luglio 1999 si laurea a pieni voti all’Ateneo di Trento. C’è festa in casa, un po’ tutta la famiglia raggiunge questo traguardo, e per Manola è molto importante, si sente sostenuta ed amata.

Nell’ agosto 1999, durante un meritato riposo, nota un nodo al seno. Capisce subito la gravità della situazione, e nel settembre le viene diagnosticano un cancro al seno. Iniziano le cure all’ospedale di Aviano con l’oncologo dottor Candiani che la opera nell’ottobre dello stesso anno.

Nonostante l’aggressività della malattia Manola non si arrende, non si ferma e continua a vivere, ad amare la vita. Si trasferisce infatti ad Amsterdam nel 2000 dove lavora in un gruppo per la redazione del Codice Civile Europeo e li entra in contatto con una nuova realtà che le permette di creare una distanza dalle cure a cui si deve sottoporre e che le permette di coltivare le sue passioni: i viaggi e la scoperta dal mondo.

Sino al 2006, quando è maturato il tempo della sua dipartita, si muove su tutta l’Europa ma anche Filippine, Argentina, Thailandia, Stati Uniti, Cuba.

Sono anni in cui accetta la sua malattia che diventa per lei non un motivo per non vivere più ma una spinta a godere fino in fondo del dono che i suoi genitori le avevano fatto e per il quale ha comunque sempre ringraziato Dio, anche nei momenti più difficili.

progetto manola

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